Migliore pirografo del 2024

Migliore pirografo del 2024

I lavori di decorazione e disegno su elementi lignei fanno parte di una branca dell’artigianato di certo molto affascinante, la quale richiede però l’impiego di buona utensileria adatta allo scopo specifico. Un pirografo per il fai da te come Dremel VersaTip 2000-6, ad esempio, può senza dubbio essere considerato uno strumento di qualità con il quale lavorare, poiché è in grado di garantire ottimi risultati nell’esecuzione di progetti su differenti tipologie di materiali.

Confronto dei pirografi migliori

Dremel VersaTip 2000-6

Il modello più venduto

Dremel VersaTip 2000-6

(4.2)

Offerta: 54,58 € Prezzo: 13,65 Sconto: 13,65 (100%) *

  • Alimentato con ricarica di gas butano liquido
  • Serbatoio con autonomia da 30 a 60 minuti
  • Fornito dentro una pratica valigetta in metallo

Leggi la recensione

Pebaro 0269

Opzione professionale

Pebaro 0269

(4.2)

Offerta: 24,95 € Prezzo: 6,24 Sconto: 6,24 (100%) *

  • Incluse 2 piastre in pioppo per esercitazioni
  • Utilizzo particolarmente semplice e intuitivo
  • Dotazione comprendente 6 diverse punte

Leggi la recensione

KKmoon Set pirografia

Ottima alternativa

KKmoon Set pirografia

(4.2)

Offerta: 93,89 € Prezzo: 99,99 Sconto: 6,10 (6%) *

  • Temperatura d’uso variabile da 450 a 750 °C
  • Completo di basetta di appoggio per penna
  • 30 W di potenza, risultati operativi precisi

Leggi la recensione

Come scegliere un pirografo

Funzionamento e materiali

Sono innumerevoli i campi artistici nei quali la creatività umana può essere riversata con successo e tra questi la pirografia è di certo una delle attività più soddisfacenti, grazie alla quale si possono creare capolavori di decorazione e intaglio, adoperando semplici ma efficaci strumenti, utilizzabili con facilità e sicurezza da chiunque.

Nello specifico, la pirografia è una tecnica che consiste nell’incidere principalmente legname, ma non solo, con l’ausilio di elementi metallici riscaldati ad alte temperature. Nell’antichità tale processo era eseguito facendo uso di ferri arroventati, ma oggi, grazie all’innovazione tecnologica, simili operazioni vengono svolte con il pirografo.

Pur essendo uno strumento ben conosciuto a livello globale, è bene fare una panoramica d’insieme utile a comprendere cos’è e come si usa il pirografo. Quest’ultimo è, in parole molto povere, un trasformatore elettrico, o talvolta un bruciatore, che riscalda una resistenza a cui è collegata la punta la quale, resa incandescente, segna indelebilmente il pezzo in lavorazione.

A tale proposito, tuttavia, è bene specificare come, sebbene i pirografi vengano adoperati nella maggior parte dei casi per realizzare disegni, tgra cui disegno artistico o decorativo su essenze lignee, questo non sia l’unico campo di impiego. Sono infatti diversi i materiali sui quali è possibile intervenire e, a titolo esemplificativo, i più comuni sono

  • Legno
  • Sughero
  • Compensato
  • Cuoio e pellame
  • Feltro e polistirolo

Ovviamente la pirografia è un procedimento di incisione riguardante perlopiù elementi legnosi, poiché tale materiale, data la sua natura porosa e malleabile, è quello che più si presta a tale lavorazione. A seconda dell’essenza i risultati possono essere differenti: il castagno, ad esempio, permette di realizzare splendide sfumature, mentre il faggio consente intagli molto precisi.

Legni come quercia e rovere, al contrario, sono poco adatti a tali lavori per via della loro durezza, ma, sebbene non tutte le essenze siano facili da pirografare, in genere su questo materiale si svolgono la maggior parte dei lavori. Anche derivati come sughero e compensato, tuttavia, sono adoperati di frequente con ottimi risultati.

Le centraline possono avere 2 prese per collegare 2 penne contemporaneamente

Nonostante ciò, pure cuoio e pelle possono essere incisi con altrettanta efficacia, al fine di ottenere disegni e decorazioni estetiche per vestiario, borse e ornamenti di varia natura. In tal senso, però, è bene sottolineare come l’utilizzo di un pirografo per cuoio possa non essere così intuitivo e necessiti di un po’ di esperienza al riguardo.

Esistono comunque altri materiali lavorabili con detta tecnica: non è raro, infatti, l’impiego del pirografo per feltro, così come quello del pirografo per polistirolo. Occorre nondimeno specificare che, in simili casi, non si tratta di vera e propria pirografia, quanto più di operazioni di taglio e sagomatura, quindi non identificabili come gli usi principali di tali strumenti.

Specifiche strutturali

Tanto i più navigati cultori di tale procedimento di decorazione artistica quanto eventuali artigiani neofiti alle prime esperienze operative con il pirografo necessitano di conoscere a fondo le peculiarità di questo tipo di strumentazione. L’ottenimento di risultati soddisfacenti, infatti, passa inevitabilmente dal procedimento atto a capire quale scegliere tra i migliori pirografi.

Per fare un acquisto adeguato alle idee e ai progetti in cui si intende cimentare, è assolutamente indispensabile valutare con la dovuta attenzione le caratteristiche strutturali e costruttive del pirografo. Ciò consentirà di comprare un modello con specifiche adatte agli impieghi previsti, tenendo presente che tali utensili sono sempre formati da

  1. Punta
  2. Pennino
  3. Centralina di controllo
  4. Cavo per alimentazione

La punta è l’elemento del pirografo atto a incidere materialmente il pezzo su cui si desidera svolgere il disegno o la decorazione. In commercio sono presenti punte aventi varie forme, dimensioni e realizzate con diversi materiali, tuttavia il principio di funzionamento rimane quello secondo cui esse, raggiungendo temperature molto elevate, segnano il legname lavorato.

In qualunque tipo di pirografo legno le punte sono collegate a una penna, grazie alla quale l’utente può dirigere e controllare l’operazione con la dovuta precisione. Le penne in questione altro non sono che cilindri realizzati in materiali termoresistenti, nella maggior parte dei casi rivestiti con coperture isolanti in gomma, sughero o silicone.

È particolarmente importante valutare gli aspetti costruttivi di tali elementi, in modo da usufruire di pirografi comodi da utilizzare. In linea generica, la penna dovrà avere una comoda ed ergonomica impugnatura, bilanciamento ottimale e lunghezza variabile da 10 a 15 cm. Idealmente il peso dovrebbe aggirarsi tra i 150 e i 400 g.

Alcuni modelli sono adatti a svolgere altre lavorazioni oltre alla pirografia

Il più classico pirografo professionale è poi collegato a una centralina di controllo, con relativi comandi atti a impostare l’accensione dello strumento e la temperatura di esercizio. Gli apparecchi più avanzati sono dotati di schermi e regolazioni digitali, tuttavia essi sono rivolti a un pubblico molto esigente, mentre molto più spesso sono presenti più semplici potenziometri analogici.

La suddetta centralina è quasi sempre realizzata in plastica e si presenta come un rettangolo, avente dimensioni di 10 x 15 cm circa nei modelli più compatti e fino ai 40 cm e oltre dei pirografi professionali, da usare usufruendo di un banco da lavoro. Essa contiene il trasformatore, collegato alla rete elettrica con un cavo di misura pari almeno a 150 cm.

È leggermente diverso il discorso riguardante il pirografo funzionante non tramite energia elettrica bensì per mezzo di un bruciatore a gas. In tali casi la penna è collegata a un serbatoio di ricarica e non sono presenti né centraline né cavi, poiché le regolazioni avvengono tramite cursori situati sulla penna stessa.

Tipologie di alimentazione

Sebbene importantissime nell’ottica di definire come scegliere il miglior pirografo, le caratteristiche strutturali non sono ovviamente gli unici parametri di cui tenere conto quando si desidera dotarsi di questo genere di apparecchi. Per poter effettuare una scelta con la quale portare a termine con successo i propri progetti occorre invero valutare altri fattori.

Sul mercato dedicato è infatti possibile ritrovare differenti tipologie di pirografo, distinguibili fra loro per via di varie peculiarità. Queste ultime possono influenzare molti criteri di utilizzo, tra i quali autonomia di impiego, possibilità di uso in situazioni di diversa natura, qualità delle prestazioni erogabili, maneggevolezza e via dicendo.

Nella fattispecie, una distinzione senz’altro di primaria importanza in tal senso è la modalità di alimentazione del pirografo per legno. Detta particolarità costruttiva si riflette principalmente sugli ambienti e sulle situazioni al cui interno lo specifico utensile è adoperabile, sebbene possa influire altresì sulle prestazioni e sulla comodità d’impiego.

Alimentazione Elettrica A gas A batteria
Peculiarità Regolabile con maggiore accuratezza, consente di sviluppare temperature elevate e di perseguire notevoli livelli di precisione Meno preciso, raggiunge alte gradazioni di calore e si rivela piuttosto versatile, anche per via dell’assenza di cavi Poco frequente, è molto maneggevole e leggero, benché abbia autonomia ridotta e quindi non sia ideale per usi prolungati
Costo Inseribile, a seconda della prestanza, in fasce di prezzo medio alte Perlopiù venduto a prezzi medio bassi Quasi sempre appartenente alla fascia di mercato bassa
Utilizzi Adatto tanto a hobbysti esigenti quanto ad ambiti professionali Ottimo per svolgere lavorazioni di vario tipo, in special modo nella sfera amatoriale Utilizzabile solamente per usi hobbistici e fare fronte a esigenze basilari

La tipologia di alimentazione elettrica è senza dubbio quella più comune, adoperata sia da operatori amatoriali che da chi fa uso del più performante pirografo professionale. Funzionanti per mezzo di tensione monofase da 220 V, questi modelli sviluppano una potenza variabile mediamente dai 15 ai 60 W, valori dai quali dipende la temperatura raggiungibile.

Al netto della migliore prestanza garantita e della notevole facilità di regolazione delle variabili operative, i pirografi elettrici si rivelano meno comodi dal punto di vista della maneggevolezza. La presenza della centralina di controllo e dei cavi, infatti, determina maggior ingombro e minore mobilità, problematiche invece non presenti su un modello a gas.

Questo tipo di pirografo è alimentato grazie a un serbatoio di gas liquido, quasi sempre butano, integrato nella penna stessa, ricaricabile con facilità e dotato di accensione piezoelettrica oppure con pietra focaia, in modo simile a un classico accendino. Le temperature raggiungibili sono elevate e la manovrabilità è ottima, tuttavia va considerata la soglia di autonomia.

Di norma i serbatoi garantiscono una autonomia di utilizzo variabile da 15 a 90 minuti, in base al calore impostato. Tale tempistica è similare a quella del pirografo a batteria, il quale però è estremamente poco utilizzato, per via delle limitate prestazioni: queste ultime dipendono dal voltaggio delle pile o della batteria ricaricabile integrata, quasi mai superiore ai 6 V.

Temperature e tempistiche

In maniera strettamente correlata alla scelta riguardante la tipologia di alimentazione preferita, è indispensabile tenere conto delle variabili operative a essa collegate. Se il funzionamento tramite rete elettrica piuttosto che a gas influisce sulla maneggevolezza e la praticità di uso, non bisogna dimenticare quanto da detto fattore dipenda anche la prestanza del pirografo.

Essendo il pirografo per legno uno strumento il cui uso prevede il riscaldamento del terminale metallico, il quale poi andrà a incidere la superficie lavorata, scavando e bruciando laddove l’operatore la dirige, è intuitivo comprendere quanto sia fondamentale considerare con attenzione le temperature raggiungibili e le tempistiche secondo cui ciò avviene.

È chiaro come per gli artigiani di professione, così come operatori amatoriali impegnati con elevata frequenza nei procedimenti di incisione e creazione artistica, sia senz’altro preferibile acquistare il pirografo migliore, veloce a riscaldarsi, altrettanto rapido nel raffreddamento e in grado di sviluppare elevate gradazioni di calore.

Una scelta di questo genere, tuttavia, presuppone molto spesso un dispendio economico piuttosto consistente, motivo per il quale il pirografo professionale per legno può spesso risultare inadeguato a un ambito di impiego prettamente amatoriale. Al netto di ciò, però, è comunque possibile rintracciare in fasce più basse modelli aventi ottime peculiarità generiche.

Gli apparecchi a batteria sono talvolta ricaricabili tramite presa USB

In proposito è bene valutare in primis quanto tempo è necessario al pirografo legno per raggiungere la temperatura desiderata. In genere i modelli elettrici si riscaldano più velocemente di quelli a gas, tuttavia, il tempo medio di riscaldamento della punta varia da 30 secondi a 2 o 3 minuti, a seconda della regolazione impostata e della potenza.

Altrettanto importante è il tempo di raffreddamento, sebbene questo criterio venga spesso sottovalutato e raramente preso in considerazione. I pirografi che si riscaldano in poco tempo, comunque, si raffreddano altrettanto velocemente, consentendo all’operatore di stoccare l’intera attrezzatura poco dopo aver terminato il lavoro.

In aggiunta a ciò, occorre di certo tenere conto della temperatura massima raggiungibile dal pirografo, la quale può essere

  • Fino a 250 °C
  • Da 250 °C a 500 °C
  • Da 500 °C a oltre 750 °C

I pirografi basilari, adatti perlopiù a utilizzi amatoriali sporadici spesso non superano i 250 °C, vale a dire una temperatura sufficiente a svolgere piccoli lavori di intaglio su legni molto malleabili. Di contro, i modelli riscaldabili fino a 500 °C si rivelano più versatili e sono in grado di operare con efficienza su legnami anche più resistenti.

Il pirografo professionale, invece, può spesso arrivare a temperature di 750 °C, ideali per operare su qualunque essenza, così come su elementi come cuoio e pelle. Apparecchi più performanti e in grado di superare tali gradazioni si rivelano adattabili anche a materiali diversi, i quali però esulano dal contesto specifico della pirografia.

Punte e accessori

Fatta un’adeguata valutazione riguardante la potenza del pirografo e la temperatura da esso sviluppabile in un più o meno ampio lasso di tempo, è certamente utile prendere in considerazione la presenza in dotazione, o l’eventuale necessità di acquisto separato, di accessori e punte, indispensabili alla realizzazione delle proprie opere.

I lavori con pirografo possono infatti essere estremamente vari, poiché, nella maggior parte dei casi, gli unici limiti sono le dimensioni dei pezzi sui quali si intende lavorare, oltre alla capacità artistica e alla fantasia dell’artigiano. Ogni decorazione o incisione è realizzabile con diverse modalità e ricercando determinati livelli di precisione e dettaglio.

Proprio come nel disegno su carta, anche l’impiego dei pirografi è adattabile ai desideri specifici dell’utilizzatore e ai risultati che egli intende ottenere. Risulta abbastanza intuitivo capire come alla ricerca di un maggior livello di dettaglio corrisponda inevitabilmente la necessità di avere a disposizione per il proprio pirografo varie punte adatte al caso specifico.

Ogni punta, realizzata in platino o nichel-cromo, adoperabile in abbinamento con il pirografo presenta un determinato profilo, forma e dimensione adatta a tracciare sull’elemento ligneo certi tipi di linee, contorni, sfumature o a imprimere sulla superficie interessata piccoli segni regolari ben precisi, come ad esempio stelle, spirali, croci e via dicendo.

Profilo Impiego
Appuntito Presenta un terminale sottile, adoperabile per tracciare linee estremamente fini oppure punti
Stondato Configurazione molto versatile, ritrovabile in varie dimensioni e forme, utile alla realizzazione di profili tondeggianti
Cucchiaio La conformazione utilizzata di solito per incidere sfumature oppure ombreggiature, anche su superfici non piane
Coltello A seconda della dimensione è adoperata per incisioni in profondità oppure, se piccolo, per dettagli minuti
Con punte parallele Ha da 2 a 5 terminali appuntiti, disposti come i rebbi della forchetta, ed è utile al tracciamento di linee parallele precise
A sezione triangolare Adoperata nella realizzazione di decorazioni di grandi dimensioni, serve a incidere linee relativamente spesse

Talvolta i pirografi sono già venduti con una dotazione, più o meno basilare, di punte adattabili alle comuni necessità di intaglio, tuttavia, nell’ottica di avere a disposizione un ampio ventaglio operativo, soprattutto per quanto riguarda operatori navigati, il consiglio è quello di dotarsi di diversi elementi adatti a svolgere lavori di varia natura.

In aggiunta alla necessità di poter contare su congrue dotazioni di punte, è possibile inoltre valutare la possibilità di ritrovare altri elementi accessori inclusi, i quali possono influenzare il rapporto qualità prezzo e migliorare l’esperienza di utilizzo del pirografo. Alcuni modelli e kit, ad esempio, sono venduti entro pratiche custodie, atte al trasporto e allo stoccaggio sicuro del prodotto.

Oltre ad avere protezioni elettriche aventi la funzione di prevenire surriscaldamenti eccessivi, qualche pirografo per legno professionale è anche dotato di piccole luci LED illuminanti l’area di lavoro. È infine fondamentale la presenza di una basetta o una sorta di cavalletto su cui appoggiare il pennino durante le pause o finché il pirografo non si sia del tutto raffreddato.

Procedimenti lavorativi e sicurezza

Nel momento in cui la scelta di acquisto sarà stata fatta e ci si sarà dotati di un pirografo con caratteristiche ideali, occorrerà di certo considerare alcune specifiche di uso di tali utensili. Pur essendo semplici e intuitivi da adoperare, infatti, è necessario seguire alcuni consigli pratici per ottenere risultati ottimali.

Eventuali operatori con poca esperienza, i quali magari si approcciano per le prime volte all’arte della pirografia, dovranno tenere a mente che tale tecnica vada affrontata con calma e concentrazione. Il pirografo su legno, così come su altri materiali, traccia segni indelebili, pertanto è indispensabile comprendere bene come non rovinare il pezzo.

Tra i primi suggerimenti in tal senso, nell’ottica di prendere confidenza con il pirografo e il relativo metodo di utilizzo, è consigliabile ai neofiti fare delle prove su legni di scarto, preferibilmente essenze tenere, sulle quali siano più evidenti i segni tracciati. Il pezzo da lavorare dovrà prima essere levigato con carta vetrata a grana fine.

Pioppo e tiglio sono le essenze più adatte

La pressione eccessiva applicata sui pirografi è spesso il motivo per il quale una lavorazione può risultare non ottimale. È dunque importante imparare a dosare quanto la punta andrà a fondo nel pezzo, tenendo a mente come, tralasciando progetti molto impegnativi ed elaborati, di solito le linee tracciate dovranno essere sempre omogenee.

Per facilitare ulteriormente le operazioni di intaglio, si rivela utile agire prevalentemente nel senso della venatura legnosa. Tale accorgimento, oltre a migliorare la qualità finale della decorazione, renderà semplice l’intero procedimento, poiché la resistenza opposta dall’elemento ligneo sarà molto minore.

Il disegno da eseguire con il pirografo dovrà, prima di iniziare, essere trasferito sul pezzo da trattare. A questo proposito, è possibile utilizzare, a seconda della preferenza personale, la classica carta carbone, metodo di certo preferibile per i neofiti, delle apposite punte da trasferimento, oppure riportare a mano libera con una matita direttamente sulla superficie lignea.

In linea generica, comunque, l’iter riguardante come usare il pirografo prevede di

  1. Inserire la punta adatta
  2. Impostare la temperatura
  3. Accendere e attendere il riscaldamento
  4. Iniziare a lavorare dal bordo del disegno
  5. Applicare una pressione minima, evitando di spingere la punta
  6. Ripassare più volte, se necessario, fino a ottenere il risultato desiderato

Ovviamente, con un po’ di pratica, ogni hobbysta troverà il metodo preferito per utilizzare i pirografi per legno, tuttavia, a prescindere da ciò, sarà importante tenere a mente la sicurezza operativa. In tal senso sarà importante lavorare in un locale aerato e distante da materiali infiammabili o atmosfere esplosive.

Essendo dispositivi progettati per sviluppare alte temperature, inoltre, sarà indispensabile evitare di appoggiare su mobili o tavoli i pirografi accesi, utilizzando a tal scopo sempre le apposite basette in dotazione. In assenza di queste, lo strumento caldo potrà essere alloggiato temporaneamente all’interno di una ciotola in terracotta.

In ultimo, nelle fasi in cui il pirografo è in funzione, bisognerà evitare di lasciarlo incustodito, tenendolo oltretutto al di fuori della portata dei bambini. Le punte, per la massima sicurezza, dovranno essere inserite o tolte adoperando apposite pinzette, non toccandole a mani nude se non si ha la certezza totale che esse siano completamente fredde.

Recensioni dei migliori pirografi

1. Dremel VersaTip 2000-6

Particolarmente versatile e dotato di ottime qualità di maneggevolezza in qualunque situazione operativa, Dremel VersaTip 2000-6 è un pirografo performante, ideale per hobbysti impegnati in lavorazioni richiedenti elevati livelli di precisione, comprese quelle non riguardanti solo essenze lignee.

Dremel VersaTip 2000-6

Il modello più venduto

Dremel VersaTip 2000-6

(4.2)

Offerta: 54,58 Prezzo: 13,65 Sconto: 13,65 (100%) *

Realizzato per essere adattabile a lavorazioni di vario genere, Dremel VersaTip 2000-6 può risultare utile per far fronte a molte necessità essendo venduto con 6 punte in pratica custodia metallica. Queste ultime possono pirografare su legni e cuoio, ma anche tagliare ed eseguire piccole e rapide saldature su metalli, grazie al kit apposito.

Il metodo di alimentazione a gas butano consente il riscaldamento delle punte fino a 550 °C, sebbene per altre applicazioni richiedenti soffiaggio, l’aria calda erogata possa raggiungere temperature variabili tra i 680 °C e i 1200 °C. Tale gradazione di calore è regolabile tramite il praticissimo cursore presente sulla base della penna.

Il serbatoio, facilmente ricaricabile in pochi secondi, ha capienza di 17 ml e, a seconda della temperatura, garantisce una soglia di autonomia da 30 a 60 minuti. La penna del pirografo pesa a vuoto 135 g, è lunga 19 cm, presenta un meccanismo di protezione contro l’accidentale rilascio di gas e un cappuccio per il raffreddamento sicuro.

2. Pebaro 0269

Semplice e sicuro da usare anche per neofiti e bambini, un pirografo di buona qualità come Pebaro 0269 è equipaggiato con una serie di elementi adatti per prendere confidenza con lo strumento e successivamente creare svariate decorazioni artistiche su diversi materiali ed elementi di arredo.

Pebaro 0269

Opzione professionale

Pebaro 0269

(4.2)

Offerta: 24,95 Prezzo: 6,24 Sconto: 6,24 (100%) *

Indicato in special modo per coloro i quali desiderano cimentarsi per le prime volte nella pirografia, Pebaro 0269 è un set utilizzabile con facilità, sicurezza e versatilità anche per far divertire i bambini, ovviamente sotto la supervisione di un adulto, sebbene la pratica basetta con cavalletto consenta di poggiare l’utensile senza rischi.

Leggero, maneggevole e alimentato tramite rete elettrica domestica da 220 V, può efficacemente essere adoperato per svolgere lavori sia sui più classici pezzi lignei che su cuoio e sughero. La potenza di 30 W, infatti, garantisce il raggiungimento di temperature ideali a decorare molti tipi di oggetti.

Nella dotazione iniziale del pirografo, inoltre, spiccano 2 piastre di pioppo, essenza particolarmente adatta allo scopo, utili a esercitarsi con tale tecnica. In aggiunta a ciò,nel momento in cui si vorranno svolgere veri e propri lavori, sarà possibile adoperare 3 stampini e 6 punte incluse, i primi adatti al disegno e le seconde alla scrittura.

3. KKmoon Set pirografia

Regolabile con facilità per raggiungere le temperature di cui necessita l’intervento in progetto, il pirografo KKmoon Set pirografia sviluppa potenza sufficiente ad affrontare senza problemi anche le necessità di operatori esigenti, spesso impegnati in decorazioni complesse e molto dettagliate.

KKmoon Set pirografia

Ottima alternativa

KKmoon Set pirografia

(4.2)

Offerta: 93,89 Prezzo: 99,99 Sconto: 6,10 (6%) *

A fronte della buona versatilità assicurata e delle sue ottime specifiche tecniche, KKmoon Set pirografia è adoperabile con successo tanto da decoratori esperti necessitanti di prestazioni di alto livello quanto da eventuali neofiti. La centralina di controllo, piccola e maneggevole, presenta infatti semplici e intuitive regolazioni.

La dotazione iniziale del pirografo comprende, oltre alla necessaria basetta di appoggio della penna, 3 punte adatte sia a disegnare che a incidere scritte di varie dimensioni. Grazie alle peculiarità tecniche, sarà possibile operare con precisione su materiali di diverso tipo, da legni più o meno resistenti, passando per sughero, pelli e cuoio.

Tale versatilità è garantita da una modalità di alimentazione che usufruisce della rete elettrica di casa da 220 V, la cui potenza è pari a un massimo di 30 W. Una volta acceso l’apparecchio con l’apposito pulsante e verificatone il funzionamento per mezzo della luce LED, con la manopola dedicata sarà possibile regolare la temperatura da 450 °C a 750 °C.

Opinioni finali

Si tratti di lavoro o di pura passione artistica, sono molti coloro i quali si dedicano alla decorazione di elementi lignei. A prescindere dalla frequenza di utilizzo e dall’esperienza maturata, per raggiungere risultati eccellenti è necessario usare il migliore pirografo disponibile, sebbene capire quale scegliere richieda l’analisi approfondita di molte offerte.

Se la necessità operativa richiede la ricerca di un apparecchio molto maneggevole, ma altrettanto versatile e adattabile a varie situazioni non comprendenti solamente la pirografia, Dremel VersaTip 2000-6 è un tipo di offerta con un ottimo rapporto qualità prezzo. Quest’ultimo, infatti, può facilmente adattarsi alle tasche di chiunque.

Nel caso in cui, invece, il budget a disposizione fosse limitato, guardando ai migliori prezzi, i quali risultino accattivanti anche in assenza di sconti, una buona alternativa è senza dubbio Pebaro 0269. Questo modello, basilare ma ben equipaggiato e performante, può rivelarsi di certo adatto a chi volesse prendere la mano con la pirografia.

Viceversa, operatori più esperti e bisognosi di strumentazione adatta a lavorare su progetti di un certo livello, in una miglior fascia di mercato è possibile identificare KKmoon Set pirografia come un modello affidabile e in grado di erogare ottime prestazioni. Il prezzo è ovviamente giustificato dalla qualità, ma risulterebbe imperdibile in presenza di uno sconto.

Quale pirografo scegliere? Classifica (Top 3)

Prodotto Offerta Sconto Voto
Dremel VersaTip 2000-6 Dremel VersaTip 2000-6 54,58 € 13,65 * 13,65 € (100%) (4.2)
Pebaro 0269 Pebaro 0269 24,95 € 6,24 * 6,24 € (100%) (4.2)
KKmoon Set pirografia KKmoon Set pirografia 93,89 € 99,99 * 6,10 € (6%) (4.2)

Domande frequenti

Come si fa a sapere la temperatura ideale?

Ogni lavorazione e ogni essenza deve essere trattata con temperature diverse e la regolazione adeguata è frutto dell’esperienza operativa. In linea generale, i legni più resistenti e le lavorazioni che richiedono di tracciare linee più profonde dovranno essere affrontate con temperature più alte.

Dove si trovano le ricariche di gas butano?

Le ricariche di gas per pirografo sono le stesse utilizzate per gli accendini ricaricabili, pertanto si possono trovare online, oppure in qualunque tabaccheria, supermercato o negozio per il fai da te.

Hanno tutti la regolazione di temperatura?

La maggior parte dei modelli è provvista di controlli per la regolazione della temperatura, tuttavia alcuni apparecchi basilari di fascia bassa raggiungono e mantengono una sola temperatura costante.

Le punte hanno attacco universale?

Nella stragrande maggioranza dei casi le punte pirografo hanno un attacco ad ansa da 3,5 mm, ma alcuni esemplari possono richiedere attacchi differenti, ad esempio filettati Per avere la sicurezza in tal senso è consigliabile verificare sempre la compatibilità tra l’apparecchio e le punte da acquistare.

Può incidere anche su vetro e ceramica?

No, la pirografia si esegue principalmente su legni ed eventualmente altri materiali malleabili, per cui vetro e ceramica non sono lavorabili in tal modo.

È necessario pulire le punte?

Periodicamente, o se possibile dopo ogni utilizzo, è consigliabile pulire le punte adoperate, una volte che queste ultime sono completamente fredde, strofinandole su blocchi abrasivi appositi, chiamati coramelle, oppure su spugne con pasta di ossido di alluminio.

Bisogna indossare i guanti per pirografare?

No, in linea di massima non è necessario. È però importante in tal senso munirsi di pirografo con una penna avente buone proprietà isolanti e avere cura di lasciarlo riposare qualche minuto se inizia a riscaldare troppo sulla impugnatura.

I pezzi pirografati vanno verniciati?

Dopo aver terminato il lavoro, nell’ottica di ottenere il risultato migliore e di rendere il pezzo duraturo e non permetterne l’usura, è possibile dare una mano di impregnante o vernice protettiva trasparente apposita per essenze legnose.