Migliore pulitore ultrasuoni del 2024

Struttura e componenti

I professionisti del settore medico e dentistico sanno bene quanto è importante pulire a fondo e sterilizzare i propri strumenti prima di ogni operazione. Spesso gli interventi sono ravvicinati tra di loro e si rischia di non avere abbastanza tempo per poter disinfettare l’attrezzatura in maniera soddisfacente e sicura.

Ecco perché la pulitrice ultrasuoni diventa una presenza indispensabile negli studi medici di tutto il mondo: in pochi minuti riesce a eseguire una pulizia accurata e impeccabile, un risultato impossibile da ottenere a mano.

Anche gli hobbisti e le massaie possono sfruttare questa tecnologia a loro favore, ad esempio restituendo nuova vita a gioielli ormai consumati dal tempo e dall’usura. Capire come si usa il pulitore ultrasuoni può risultare complesso all’inizio, ma basta poco per prendere dimestichezza e imparare a utilizzarlo nel modo corretto.

Le onde ad alta frequenza si propagano nel liquido creando milioni di bolle microscopiche.

Poco ingombrante e semplice da usare, il pulitore ad ultrasuoni rientra nella lista degli accessori utili da tenere in casa. La sua tecnologia all’avanguardia è oggi alla portata di tutti e rappresenta una valida ed economica alternativa ai faticosi lavori manuali che richiedono l’impiego di detergenti aggressivi.

Non esistono particolari controindicazioni legate al suo utilizzo, tuttavia la lavatrice ad ultrasuoni non è indicata per la pulizia di componenti in plastica, pietre preziose o parti elettroniche. Le onde potrebbero infatti danneggiare i materiali in modo irreparabile.

Ogni lavatrice a ultrasuoni possiede caratteristiche differenti a seconda della categoria a cui appartiene, ma le parti che ne compongono la struttura sono piuttosto standard. I macchinari di questo tipo devono rispettare i requisiti di sicurezza imposti dalle normative europee, oltre a essere all’altezza degli standard qualitativi approvati dall’Unione.

Elementi	Caratteristiche generali
Serbatoio	Il lavaggio si esegue in una vasca ultrasuoni in acciaio inox. La sua capacità è variabile e dipende dal modello prescelto.
Pannello di controllo digitale	Permette di selezionare la temperatura dell’acqua e la durata del ciclo di pulizia, nonché l’accensione e lo spegnimento.
Griglia e supporti in plastica	Servono a evitare il contatto diretto della minuteria con il fondo della vasca per non danneggiarla.
Alloggiamento	Funge anche da base per l’apparecchio, al cui interno è contenuto il meccanismo che regola la produzione e propagazione delle vibrazioni.
Trasduttori di ultrasuoni	Componenti elettroniche capaci di trasmettere energia vibrazionale al liquido in cui sono immersi.
Generatore	Serve a produrre onde di alta frequenza, che creano un moto vibratorio nel liquido contenuto all’interno del serbatoio.

I trasduttori possono essere posizionati sulle pareti esterne del pulitore ultrasuoni oppure all’interno dell’alloggiamento o ancora immersi nel liquido. La differenza sta nella propagazione delle vibrazioni, che nei primi due casi avviene attraverso le pareti laterali del pulitore ultrasuoni.

Per evitare malfunzionamenti o sovraccarichi nel lavaggio ad ultrasuoni, è meglio scegliere un serbatoio di capacità maggiore, ampio quanto basta da poter contenere un buon numero di cose da pulire. Alcuni modelli dispongono inoltre della funzione di surriscaldamento del liquido, che serve a ottenere una pulizia ancora più efficace e profonda.

Funzionamento

Esiste una grande differenza tra imparare a usare una lavatrice ultrasuoni e capire come funziona per davvero. Essa agisce secondo il principio della cavitazione acustica, che è la vera responsabile del processo di pulizia. Le onde sonore prodotte dal generatore si muovono attraverso un liquido, creando moti di compressione e depressione ad altissima velocità che formano milioni di bolle microscopiche: nel giro di qualche istante le cavità collassano, a causa dell’azione meccanica delle onde stesse.

Le implosioni rilasciano grandi quantità di energia, che fa aumentare la temperatura e la pressione del liquido contenuto nella vasca del pulitore ultrasuoni. In questo modo l’acqua penetra con facilità fra le minuscole fessure degli oggetti, pulendoli a fondo ed eliminando ogni traccia di sporco.

La frequenza di lavoro delle onde sonore è di solito compresa tra i 28 e i 50 kHz. Le bolle si formano e implodono per milioni di volte al secondo, liberando enormi quantità di energia a ogni ciclo.  Bastano pochi e semplici passaggi per effettuare un lavaggio ultrasonico:

1. Per prima cosa occorre inserire gli articoli da pulire all’interno del serbatoio
2. Si procede quindi a riempire la vasca con acqua e apposite soluzioni detergenti
3. Da ultimo, non resta che impostare la durata del ciclo di lavaggio e avviare il pulitore ultrasuoni.

Capire che liquido va messo all’interno del serbatoio non è semplice: la qualità dell’acqua e il tipo di detergenti utilizzati influiscono infatti sul risultato finale. La scelta dipende dalle caratteristiche degli oggetti e dello sporco che si ha intenzione di pulire, poiché alcuni materiali come i metalli morbidi richiedono attenzioni particolari. Si consiglia perciò di usare detergenti specifici e delicati, appositamente studiati per effettuare una pulizia profonda senza danneggiarli.

Tipo di liquido	Caratteristiche generali	Conduttività elettrica
Acqua del rubinetto	La sua composizione varia in base al luogo di provenienza ma, in genere, è ricca di calcio e magnesio e può essere contaminata da residui organici e cloridrici.	Pari a 600-700 microSiemens / cm
Acqua osmotizzata	Il processo di osmosi inversa purifica l’acqua dai batteri e ne abbassa la conduttività elettrica. Il contenuto salino è molto basso.	Pari a 10-20 microSiemens / cm
Acqua demineralizzata	Il contenuto salino è ridotto al 10%, fattore che evita la formazione di incrostazioni all’interno del pulitore ultrasuoni. Tuttavia, può contenere batteri e altri microrganismi.	Inferiore a 0.1 microSiemens / cm

Lo scopo principale della pulizia ultrasuoni è quello di sgrassare il più possibile le componenti immerse nel liquido. La corrente elettrica contenuta nell’acqua, dunque, funge da accelerante nel processo: per questo è importante che la soluzione detergente scelta abbia un’idonea conducibilità, al fine di potenziare l’effetto sgrassante innescato dalle onde sonore. Il liquido di pulizia ideale è costituito da acqua e da una sostanza chimica detergente ad alta tensione di vapore, adatta per essere impiegata a una temperatura di lavoro compresa fra i 50°- 60° C.

Proprietà della cavitazione

La cavitazione acustica è il fenomeno fisico che sta alla base del lavaggio ultrasuoni, un metodo concepito per pulire a fondo componenti di precisione quali meccanismi di orologi, valvole, circuiti elettrici e strumenti medici. Il generatore montato sul pulitore ultrasuoni produce onde ad altissima velocità: esse si muovono attraverso il liquido, creando milioni di bollicine microscopiche che collassano su se stesse in pochi secondi, rilasciando grandissime quantità di energia. Le frequenze di lavoro delle onde sonore variano in base alla potenza del dispositivo scelto:

• 25 kHz è la frequenza ideale per rimuovere lo sporco ostinato. Si sconsiglia di usarla per pulire materiali sensibili come il vetro e l’alluminio, e neppure per articoli con finiture a specchio. Il moto vibratorio potrebbe infatti danneggiare le parti in modo irreparabile
• 40 kHz è la frequenza standard, compatibile con la maggior parte dei materiali e delle tipologie di sporco
• 80 kHz, usata su strutture dal design intricato e complesso che altrimenti non sarebbe possibile ripulire a mano
• 120 kHz viene usata solo dai professionisti in campo medico e ottico. La potenza della cavitazione è bassa ed è indicata per rimuovere la polvere da oggetti già puliti, per un risultato ancora più preciso.

La riuscita di una buona cavitazione è influenzata da molti fattori, tra cui: pressione esterna, temperatura del liquido di immersione, potenza delle onde sonore e tipologia di detergenti utilizzati durante il processo di pulizia con la lavatrice ultrasuoni. La concentrazione e densità dei componenti chimici agisce in modo diverso sui pezzi, determinando la qualità dell’effetto sgrassante. Ci sono altri fattori che influenzano la cavitazione:

1. La tensione superficiale, ovvero la densità dell’energia di legame che si crea tra un corpo continuo e un materiale di altra natura, ad esempio l’acqua
2. La viscosità, cioè la tendenza di un liquido a trascinare con sé gli elementi di cui è composto mentre scorre lungo una superficie
3. La tensione di vapore, ovvero la pressione che caratterizza il vapore generato all’interno di un contenitore chiuso.

Quando un certo quantitativo d’acqua viene sottoposto a un intenso campo ultrasonoro, genera onde di compressione e depressione che danno inizio al fenomeno della cavitazione acustica. La combinazione dell’energia d’urto sprigionata dall’implosione delle bollicine, con l’effetto detergente della sostanza chimica scelta dà luogo a un fenomeno di microspazzolatura ad altissima frequenza.

Il funzionamento a 50 kHz produce fino a 50.000 esplosioni al secondo.

Le micro esplosioni delle cavità creano depressioni all’interno del liquido. Queste ultima, a loro volta, generano una certa pressione che agisce sui pezzi immersi andando a rimuovere e a distruggere lo sporco in profondità.

Manutenzione e sicurezza

Il segreto per conservare intatte nel tempo le funzioni di qualsiasi elettrodomestico è eseguire una corretta manutenzione a intervalli regolari. È consigliabile quindi fare una revisione settimanale o mensile del proprio pulitore ultrasuoni, passando in rassegna tutte le sue componenti per verificare che non vi siano anomalie. È importante, inoltre, adottare alcuni accorgimenti e rispettare le misura di sicurezza di base per evitare di incorrere in spiacevoli incidenti durante l’uso della lavatrice ultrasuoni:

• Scollegare la macchina dalla corrente prima di capovolgerla per svuotarla dal liquido presente nel serbatoio. Occorre prestare molta attenzione durante l’operazione per non versare fluidi in prossimità della presa elettrica o del pannello di controllo
• È necessario pulire la vasca di immersione a intervalli regolari: lo sporco generatosi durante il processo di pulizia potrebbe depositarsi sul fondo del serbatoio e indebolire l’azione delle onde sonore, rendendo il tutto meno efficace
• Cambiare spesso i filtri del pulitore ultrasuoni, per evitare che si intasino e che compromettano il funzionamento.

Si consiglia inoltre di utilizzare detergenti a base d’acqua, poiché quelli che contengono solventi non sono idonei per la pulizia a ultrasuoni e potrebbero danneggiare l’acciaio della vasca a immersione, oltre a essere dannosi per la salute. Inoltre, è sempre meglio rimuovere a mano l’eccesso di grasso e sporco dagli oggetti prima di immergerli nel liquido per la pulizia ad ultrasuoni, per evitare che le particelle di dimensioni maggiori si disperdano all’interno della vasca e vengano raccolte dai filtri, intasandoli.

L’esposizione diretta delle mani o di altre parti del corpo alla cavitazione può causare danni ai tessuti e alle ossa.

Chi non possiede conoscenze sufficienti nel campo dell’elettronica per poter identificare eventuali problematiche, può rivolgersi a personale esperto e qualificato in grado di verificare le condizioni dell’apparecchio. È meglio evitare di eseguire riparazioni fai da te sulle lavatrici ad ultrasuoni che funzionano a un altissimo voltaggio, poiché risultano molto pericolosi per chi non sa dove mettere le mani.

Allo stesso modo, non bisogna mai riempire il serbatoio della lavatrice ultrasuoni con alcool o altri liquidi infiammabili: le particelle vaporizzate all’interno del pulitore ultrasuoni potrebbero infatti causare un’esplosione e rilasciare gas dannosi nell’ambiente.

Un’ulteriore precauzione riguarda la modalità con cui i pulitori ad ultrasuoni vengono riposti. È buona norma evitare di esporli per periodi prolungati a calore eccessivo, così come alla polvere. I locali troppo umidi possono contribuire a usurare i componenti della lavatrice ultrasuoni con rapidità: si consiglia quindi di proteggerla con un’apposita copertura in tela.